giovedì 31 marzo 2016

IL METODO MONTESSORI

L'incontro sul metodo Montessori è stato molto ricco di informazioni grazie alla presentazione di Monica, una maestra montessoriana che insegna in una scuola primaria di Terni. Tramite alcune immagini e dei racconti, ci spiegava la differenza fra la "passione del fare" (usando quelli che loro chiamano” materiali di sostegno” ) e il fare i soliti esercizi sul quaderno. I “ materiali” servono da sostegno nel processo di apprendimento del bambino e ne esistono di tanti tipi, più semplici per la scuola dell’infanzia (che viene chiamata la “casa dei bambini”) e più elaborati per la scuola elementare. Il bambino se ne serve per apprendere la scrittura, la lettura, la matematica e, in questo senso, ogni materiale diventa un maestro, con l’aiuto del quale, il bambino può imparare in modo autonomo (da solo o insieme ad altri compagni) seguendo i propri interessi e senza dei veri e propri limiti di tempo.  All’interno dell’aula la cattedra non c’è e la lezione frontale è molto rara, infatti il compito del maestro è, più che altro, quello di osservare il bambino per conoscerlo e poterlo sostenere al bisogno. Tramite questa osservazione attenta e quotidiana il maestro riesce a cogliere l’interesse venutosi a creare nel bambino nei confronti di un determinato argomento e, al momento giusto, sa proporre i materiali e gli strumenti adatti allo scopo, spiegandone il loro uso.  Si è parlato del concetto di autoeducazione che include l'ambiente, l'insegnante, il materiale  e il lavoro libero.  I bambini in classe possono lavorare da soli o in piccoli gruppi. I voti, purtroppo, non sempre sono assenti (se si tratta di ambito statale), perché dipende dalla decisione del direttore didattico; per quanto riguarda i compiti, invece, sono  pochi.

Riflessioni del gruppo:
sono piaciuti i materiali, l'ordine e la cura dell’ambiente, l’attenzione nei confronti del bambino e il fatto di lasciarlo libero di scegliere … c'è chi ha visto in questo metodo la scuola dei suoi sogni. Qualcuno ha espresso delle perplessità sul fatto che i materiali non possano essere utilizzati in un modo diverso da quello finalizzato all’ apprendimento; sull’interesse prevalente dell’ aspetto cognitivo a scapito delle materie artistiche e manuali; sul fatto che comunque i bambini passino poco tempo all’aria aperta, come in tutte le scuole statali. Inoltre, ci chiedevamo, quanto il rapporto con la scuola pubblica sia vincolante.

Una presentazione molto arricchente e appassionata, grazie Monica!

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